Albert Fish

TORO

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Albert Hamilton Fish visse negli Stati Uniti tra il 1870 e il 1936. La caratteristica principale di questo interessante soggetto è che, nella sua carriera come serial killer, ha manifestato praticamente tutte le perversioni possibili.

Fish nasce a Washington in anni difficili, la famiglia è molto povera, segnata, nelle due generazioni precedenti, da diversi casi di psicosi, con alcuni parenti morti in manicomio.

Quando Albert ha cinque anni perde il padre e la madre lo mette in un orfanotrofio perché non riesce a mantenersi. E’ subito chiaro che l’istituto non gli piace, infatti ogni settimana tenta di scappare, ma viene sempre riacchiappato e alla fine resterà in orfanotrofio fino all’età di quindici anni, quando prenderà il diploma e deciderà di cambiare il suo nome da Hamilton in Albert.

La vita in orfanotrofio lo segna pesantemente: bagna il letto fino all’età di undici anni, viene picchiato quotidianamente sia dai compagni sia dai professori, che applicano vecchi metodi educativi, tanto che imparerà a farsi piacere il dolore.

Comincia a fare ogni tipo di lavoro, ma scopre di non riuscire a mantenere a lungo la concentrazione su un unico compito, e il mestiere che gli riesce meglio è il pittore edile e il decoratore d’interni itinerante, attività che gli permette di viaggiare in tutti gli Stati Uniti.

Nel 1898 si sposa con una ragazza, più giovane di lui, che gli darà sei figli prima di decidersi a fuggire con un altro uomo nel 1917. Fish non divorzierà mai dalla moglie, ma questo non gli impedirà di risposarsi altre tre volte.

I suoi figli cominciano a notare segni di cambiamento dopo la partenza della moglie: all’improvviso, quando uno meno se lo aspetta, alza i pugni ed esclama: “Sono Cristo!”, oppure li incoraggia a sculacciarlo fino a farlo sanguinare. Soggetto a allucinazioni era ossessionato dal peccato, dal sacrificio e dall’espiazione attraverso il dolore. Arriva persino a infilarsi aghi nell’inguine finché non spariscono alla vista. Una radiografia fatta in prigione mostra fino a ventinove aghi nella regione pelvica, alcuni dei quali ridotti in pezzi dagli anni.

La vittima del suo primo omicidio, commesso a Wilmington, nel Delaware, nel 1910, è un uomo, poi la sua attenzione si rivolge ai bambini di entrambi i sessi, e non si fermerà fino all’arresto nel 1934. Spesso gli capita di perdere il posto di lavoro perché la sua attività di pedofilo viene alla luce. Arrestato e condannato otto volte per reati come furto aggravato, emissione di assegni falsi e violazione della libertà sulla parola, ogni volta viene rilasciato dopo aver scontato la pena e ricomincia a predare bambini. Secondo la polizia Fish ne ha aggrediti sessualmente almeno un centinaio in ventitré stati americani, stima al ribasso secondo Albert, dai suoi conti infatti le sue vittime risultano essere state circa quattrocento.

Inviare lettere oscene a sconosciuti è un’altra delle sue attività preferite, gli indirizzi li trova attraverso agenzie matrimoniali e annunci nella rubrica “cuori solitari”.

Nel 1928 presentandosi come “mister Howard” Fish fa amicizia con la famiglia Budd a White Plains (New York). Si presenta come il proprietario di una fattoria che sta cercando ragazzi disposti a lavorare per dargli una mano a mandarla avanti. Mentre siede in cucina con la famiglia entra la piccola Grace, di dodici anni. Lui rimane subito colpito e convince la madre ad affidargliela per portarla alla festa del nipotino. Lui e Grace scompaiono nel nulla.

Nel 1930 e nel 1931 viene ricoverato in ospedale psichiatrico, ma viene dimesso entrambe le volte. Nel 1934 ancora non si sa che fine ha fatto la piccola Grace e la famiglia continua a sperare. Ma le loro speranze vengono infrante da una lettera che Fish non resiste alla tentazione d’inviare. Nello scritto racconta di come ha portato la bambina in una casa abbandonata e l’ha strangolata. Assicura la famiglia che Grace non ha sofferto e che è morta vergine, ma aggiunge che “Il suo corpicino era molto tenero e saporito da mangiare”.

La polizia lo rintraccia attraverso l’ufficio postale dal quale ha spedito la lettera e lo arresta. Fish confessa spontaneamente l’omicidio di Grace e di altri bambini uccisi nel 1919, 1927 e 1934.

Le autorità non riescono a stabilire esattamente quanti omicidi abbia commesso Albert Fish, che, alla fine, verrà processato per l’omicidio di Grace Budd, giudicato capace d’intendere e di volere e condannato alla sedia elettrica, sentenza eseguita il 16 gennaio 1936 nella prigione di Sing Sing.

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Albert Fish nasce a Washington il 19 maggio 1870. L’ora di nascita, trovata con una ricerca su Internet, si stabilisce alle 2:34. Non avendo certezza della fonte considererò la posizione della Luna e dell’ascendente in un secondo momento.

Il Sole dunque è in Toro, segno di Terra, governato da Venere, che qui troviamo in Ariete. Marte e Plutone congiunti sono anch’essi in Toro ponendo in evidenza la capacità di trarre piacere dalle sensazioni fisiche a tutti i livelli. Mercurio si trova in Gemelli in domicilio e sottolinea la capacità di Fish di affascinare e convincere la gente con le parole, il suo bisogno di comunicare è così forte, in un epoca dove la televisione non esiste, che scrive centinaia di lettere oscene a sconosciuti, riuscendo così a trarne un piacere perverso.

Saturno in Sagittario ben illustra le ossessioni religiose autopunitive ispirate al sacrificio e al dolore.

Nettuno dall’Ariete forma un aspetto di Trigono con Saturno mettendo in primo piano un certo fanatismo religioso che si esprime con gesti impulsivi e violenti. A suo dire, per esempio, Dio gli aveva ordinato di castrare dei ragazzini e lui aveva obbedito.

Ma perché questa ossessione per i più piccoli? Mercurio e Giove in Gemelli gli rendono quasi immediato il contatto, riesce a conquistare facilmente la loro fiducia, inoltre sono prede più facili da catturare, lato pratico che sicuramente non sfugge al Sole in Toro.

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Considerando l’ora di nascita osserviamo un ascendente in Ariete e Luna in Capricorno.

Venere all’ascendente gli conferisce un aspetto gradevole, rassicurante al punto che una volta fermato per il sospetto di omicidio venne rilasciato “perché aveva un’aria così innocente”.

La prima casa ospita anche Nettuno e Marte e ci parla di una certa insofferenza verso regole e costrizioni. La presenza di Lilith, sempre in prima casa, suggerisce i casi di psicosi riscontrati nella sua famiglia d’origine nelle generazioni precedenti.

La Luna si trova in Capricorno in casa decima opposta a Urano in Cancro in quarta casa e qui ritroviamo:la perdita del padre, i frequenti cambi di domicilio dovuti al lavoro itinerante, la madre vissuta come lontana, fredda dal punto di vista emotivo.

Tra le tante perversioni sperimentate da Fish ci fu anche il cannibalismo, di bambini in particolare. Osserviamo Giove, il pianeta dei buon gustai per eccellenza, in seconda casa, governata dal Toro, segno che apprezza la buona tavola. Giove staziona in Gemelli segno che ben rappresenta la fanciullezza.

Albert Fish avrebbe potuto esprimere diversamente i valori presenti nel suo tema natale, ma ha scelto di lasciarsi andare, di non avere limiti, e di mettere in pratica quello che i buoni sognano nelle loro notti più oscure.

Vincenzo M. Mastronardi; Ruben De Luca, I Serial Killer, Roma, Newton & Compton Editori, 2006

Michael Newton, Dizionario dei Serial Killer, Roma, Newton & Compton Editori, 2006

http://www.astrologyinserbia.com/e/knjige/tajne/tajna_22.htm

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